Sognando l’oriente

La storia di Giacomo e Francesco, titolari di Vivai MGF e soci BCC

Nuovi mercati per alberi e piante cresciuti sull'Appennino, grazie al lavoro di due giovani - meno di 60 anni insieme - al timone di un'azienda con quasi un secolo di storia.

All’inizio del 2015 abbiamo conquistato le fornitura di piante in un padiglione dell’Expo Milano. Poi un altro padiglione ha chiesto la nostra fornitura, e poi un altro ancora. Uno dopo l’altro abbiamo ricevuto richieste da 8 padiglioni che saranno allestiti con le nostre piante.

Entrare all’Expo come fornitori è una scommessa che abbiamo vinto. È un grande impegno: mesi di duro lavoro, ma ci daranno un grande ritorno di immagine. E speriamo anche contatti con nuovi i clienti!

 

Dalle Ande all’Appennino

È stato il nostro bisnonno Giovan Battista a fondare Vivai MGF. Era chiamato “l’Americano”, perchè aveva lavorato in Argentina. Tornato in Toscana, acquistò i primi terreni del vivaio, che coltiviamo ancora oggi. Ma da allora le piante sono cambiate: il bisnonno aveva piantato alberi da frutto, ora coltiviamo piante ornamentali.

Infatti negli anni il mercato di alberi da frutto era diventato sempre più saturo e sempre meno redditizio. Con le piante ornamentali invece ci sono talmente tante varietà che possiamo proporre sempre qualcosa di nuovo.

"Perchè limitarsi ai mercati già conosciuti? La Cina è tutta da esplorare".

Io e mio fratello Francesco siamo entrati in azienda nel 2010. A noi è toccato il compito di modernizzarla: prima vendevamo solo nel mercato italiano, principalmente nel Nord Italia, ma la nostra visione andava oltre i confini nazionali. Abbiamo deciso di esportare all’estero, ma non abbiamo guardato a Francia, Germania e Spagna, dove già i nostri concorrenti erano forti. Abbiamo puntato direttamente all’estremo oriente: alla Cina.

Il mercato cinese ha molti pro e contro. Sicuramente è un mercato dove c’è spazio per un’azienda come la nostra: le piante ornamentali sono ancora sconosciute. La difficoltà sta nel fatto che per vendere un prodotto italiano in Cina, è necessario che sia un cinese a farlo. Ciò significa stare sul posto e farsi conoscere: per questo abbiamo aperto un ufficio a Nanchino e partecipiamo alle più importanti fiere asiatiche del settore vivaistico e del giardino.

Con le spalle coperte

Nel 2010, appena entrati in azienda, abbiamo pianificato l’ammodernamento dell’azienda e l’espansione verso nuovi mercati. Non penso che molte banche avrebbero creduto al progetto di due ragazzi giovani come noi, nonostante avessimo un’azienda storica alle spalle. Invece la BCC ha dato fiducia a noi e credito al nostro progetto con un finanziamento per l’internazionalizzazione.

Una calamità, dovuta purtroppo all’azione umana, ci ha colpito poco dopo l’avvio dell’ammodernamento. Una fabbrica riversò sostanze nocive nel fiume da cui noi traevamo l’acqua per l’irrigazione. Piccole alluvioni e calamità naturali ci sono sempre state, ma quella volta più del 50% della produzione andò distrutto. Ricominciare è stata dura, visto che avevamo appena avviato gli investimenti per l’espansione. È stato un grande dispendio economico, che abbiamo sostenuto anche grazie alla BCC.

Perchè scegliere la BCC? Perchè è una banca piccola, ma che conosce bene i suoi soci e clienti. Con la BCC sei di famiglia: puoi parlare con i consulenti e trovare insieme a loro la soluzione più adatta a te. E anche perchè so che i miei soldi rimangono e vengono reinvestiti sul territorio. Noi ne siamo la prova.

 

 

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